Messa pretridentina

Messa pontificia (quattrocentesco messale nel British Museum)

Per messa pretridentina si intendono quelle forme storiche della celebrazione eucaristica esistenti nella Chiesa latina prima del 1570[senza fonte], l'anno in cui, con la bolla pontificia Quo primum tempore, il papa Pio V rese obbligatorio l'uso del Messale Romano, da lui rivisto, fuori di quei luoghi e queqli istituti religiosi i cui riti potessero dimostrare un'antichità di almeno duecento anni.[1]

Fu su richiesta presentata dal Concilio di Trento (1545-1563) nella sua sessione finale che Pio V fece nel 1570 tale revisione della messa del rito romano, revisione perciò chiamata la messa tridentina.[2]

Oltre al romano, erano molti i riti liturgici in uso prima del 1570 anche in Occidente: ogni provincia ecclesiastica, e quasi ogni diocesi. aveva il suo, come il rito di Sarum in Inghilterra.[3] Alcune messe pretridentine sopravvissero dopo Trento in aree anglicane e luterane fino a quando il culto passò al volgare. In qualche area luterana furono conservate per ancora due secoli, perché le liturgie corali venivano cantate da scolari che stavano imparando il latino.[4]

  1. ^ (LA) Missale Romanum ex decreto sacrosancti concilii tridentini restitutum, et PII V. pont. max. jussu editum, ex bibliotheca Aldina, 1574. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  2. ^ William J. Collinge, Historical Dictionary of Catholicism, Rowman & Littlefield, 2021, p. 450
  3. ^ Herbert Thurston, "Missal" in Catholic Encyclopedia, New York, 1911
  4. ^ Joseph Herl, Worship Wars in Early Lutheranism: Choir, Congregation and Three Centuries of Conflict, Oxford University Press, 2008, pp. 207–213

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